Questo sito utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Continuando la navigazione acconsenti al loro utilizzo. OK Approfondisci
PPensa all'ambiente, stampa solo se veramente necessario. Grazie da Ziona.it
Sei qui: Home > Paese > Territorio

Il Territorio

Il contesto geografico e ambientale

Il Territorio

Ziona è un paesino di circa 60 abitanti,situato nel comune di Carro (La Spezia). Le altre frazioni del comprensorio comunale sono Agnola, Castello, Cerreta, Pavareto, Pera e Ponte Santa Margherita. Il paese fa parte della Val di Vara, la vallata più estesa di tutta la Liguria, ma anche la meno densamente popolata, caratterizzata dalla presenza di piccoli borghi immersi nel verde e ricchi di storia e tradizioni. La valle prende il nome dal fiume Vara, che sgorga dal Monte Zatta (1404 m slm), nell'Appennino Ligure, e dopo una corsa di circa 58 km si getta nel Magra, di cui è uno dei maggiori affluenti. In particolare Ziona si trova in Alta Val di Vara, in una zona dell'Appennino Ligure alle spalle del Parco Nazionale delle Cinque Terre compreso nel Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra.

Il paese si trova ad un'altitudine di circa 350 m sul livello del mare,ed è adagiato su di un versante collinare che guarda verso nord,in direzione dei paesi di Carro e Castello, posti sul lato opposto di una piccola valle scavata dal torrente Travo, affluente del Vara. Dalla piazza del villaggio è possibile godere di un panorama molto suggestivo, che oltre a Carro e Castello comprende anche Pavareto ed è limitato a ovest dal profilo dolce ma imponente di un rilievo chiamato Laggia, e ad est dalle Alpi Apuane che si ergono in lontananza.

L'abitato di Ziona non è molto vasto e potrebbe essere idealmente suddiviso in tre parti:
  • La piazza del paese, dominata dalla chiesa
  • Il nucleo storico attraversato dal carruggio
  • Il "Cerro", località costituita in prevalenza da appartamenti che in estate si riempiono di villeggianti

La flora, la fauna, il clima, la terra

Il territorio è praticamente incontaminato e a tratti selvaggio,ricoperto di boschi in cui, accanto alla presenza di acacie e conifere, risulta preponderante il castagno. Un tempo proprio questa pianta rivestiva un ruolo cruciale per la sopravvivenza degli abitanti della zona, grazie alla legna che se ne ricavava per il riscaldamento e la farina di castagne, colonna portante dell'alimentazione nel periodo invernale. I boschi, solcati da innumerevoli e limpidi ruscelli, sono ricchi di prelibati funghi. Tutte le quattro specie di porcini (Boletus edulis, Boletus aestivalis, Boletus aereus, Boletus pinophilus) sono presenti e reperibili in grande quantità. Antichi sentieri e tortuose mulattiere (ideali per escursioni a piedi, a cavallo e in mountain bike) si inoltrano nella fitta copertura arborea, attraversando ambienti suggestivi di notevole valore naturale-paesaggistico. Disseminati qua e là si possono incontrare i "casun", edifici rurali un tempo usati per essiccare le castagne. I prati sono decorati dalle fioriture delle Carline (Carlina acaulis), dei Crochi (Crocus albiflorus) e da svariate specie di Orchidee selvatiche. Notevole interesse rivestono alcune formazioni acquitrinose permanenti disseminate qua e là in cui spesso si riscontra la presenza dell'Ululone dal ventre giallo, rarissimo anfibio.

L'Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata pachypus) è un piccolo abitatore di stagni e pozze d'acqua anche temporanee. Il ventre di questo piccolo anfibio è caratterizzato da una tipica colorazione gialla con numerose macchie grigio-azzurre. Trascorre il periodo invernale in tane sotterranee a poca distanza dai luoghi di riproduzione. La presenza dell'ululone nell'Appennino Ligure è limitata alla zona compresa fra "Pera,Valico Foce,Valico Mola" e in poche altre aree circostanti. Le popolazioni di ululone dal ventre giallo in Europa sembrano essere in forte regresso e addirittura a livello regionale è da considerarsi come specie in pericolo di estinzione. Altra presenza significativa tra gli anfibi è la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata). Questa piccola salamandra è un endemismo della dorsale appenninica ed inoltre è un ottimo segnalatore delle condizioni ambientali, in quanto indica lo stato di conservazione di particolari biotopi. Nei rettili è da evidenziare la presenza della Luscengola (Chalcides chalcides), la quale pur avendo un corpo serpentiforme è fornita di zampette estremamente ridotte. La luscengola per le sue abitudini elusive è difficilmente osservabile in natura. Tra i crostacei si segnalano il Granchio di fiume (Potamon edule) nel Rio Travo e il Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) nel Rio Colla, anch'essi importanti bio-indicatori. I torrenti della zona sono inoltre popolati dalla caratteristica trota "fario". Dal punto di vista scientifico è di notevole interesse, per la sua rarità (endemismo locale), un insetto dell'ordine dei coleotteri: il Polydrosus (Metallites) inopinatus. Questa specie di Polydrosus vive esclusivamente in limitate aree del nostro comprensorio. Fu individuato e descritto per la prima volta nel giugno del 1967 nei pressi del Valico della Mola. Per il resto la fauna è piuttosto variegata e comprende animali come cinghiali, volpi, scoiattoli, tassi, ricci, lepri che non è raro avvistare perfino a bordo strada. Più rari,ma ancora più affascinanti, gli avvistamenti riscontrati di cerbiatti. Inutile dire che è presente una gran varietà di uccelli, che soprattutto in primavera riempie l'aria di gioiosi cinguettii. Uno dei più rari presenti in zona è il merlo acquaiolo, ma sono presenti anche fagiani, poiane e l'airone cinerino. A Ziona sono stati avvistati anche esemplari di Upupa. Si tratta di un piccolo uccello abbastanza raro in Europa, che nidifica nelle cavità di vecchi alberi. Migratore di lungo corso, raggiunge le nostre regioni in marzo: quest'abitudine gli ha valso il soprannome di "Galletto di Marzo" ("Gallettu de Marsu"). Depone da 5 a 6 uova che si schiudono dopo 15-16 giorni di incubazione. I piccoli lasciano il nido dopo 3 o 4 settimane. Si nutre principalmente di piccoli insetti e la sua dieta comprende numerose specie considerate nocive per le attività agricole (ad esempio il grillotalpa o le crisalidi di processionaria del pino).

Il clima è sostanzialmente fresco e mite, grazie alla vicinanza del mare. Ricordiamo infatti che Ziona si trova a solo 18 km da Deiva Marina e 30 km dalle 5 Terre, quindi in meno di mezz'ora si può raggiungere una spiaggia. Nonostante ciò spesso l'inverno regala un po' di neve.

La zona è geologicamente caratterizzata da formazioni arenacee di età cretacea (Arenarie del Monte Gottero) e da un nucleo costituito da rocce verdi dette "ofiolitiche" in particolare nella zona a Sud-Ovest nei pressi del Monte San Nicolao. A Ziona è stato individuato un giacimento di cromite nella valle dell'Argentera. La cromite serve per la preparazione del cromo metallico e del ferro-cromo, lega speciale molto ricercata per la fabbricazione degli acciai e trova inoltre molte aplicazioni nel settore della metallurgia. Il giacimento di Ziona è il più importante d'Italia, ma non ha rilevanza tale da essere sfruttato industrialmente.

Il patrimonio storico-artistico

Da un punto di vista artistico, la principale attrazione del paese è sicuramente la chiesa, intitolata al Santissimo Nome di Maria. La chiesa fu elevata al titolo parrocchiale già dal XIII secolo. Al suo interno si possono ammirare vari oggetti di interesse,fra i quali spicca uno splendido quadro dedicato alla Madonna della Santa Speranza, e un prezioso trittico della prima metà del XVI secolo raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù e i santi Giovannino, Andrea e Lorenzo. Accanto alla festa di San Giuseppe lavoratore che si tiene l'ultima domenica di Aprile, poprio la festa della Madonna della Santa Speranza costituisce la seconda festa patronale del paese, ma di gran lunga la prima per importanza. Alla vigilia di tale festa di solito viene fatto un grande falò,mentre il giorno festivo è scandito da cerimonie religiose che culminano nella processione pomeridiana. La giornata si chiude con una caratteristica asta in cui vengono venduti prodotti donati dagli abitanti del paese, ed il cui ricavato è destinato alla parrocchia. Ziona è l'unico paese della zona a coltivare questo tipo di tradizione.

Come già accennato, la Val di Vara è costellata di piccoli borghi, che per quanto vicini uno all'altro mantengono una forte caratterizzazione, talvolta perfino a livello linguistico! Insomma, ogni paesino è un mondo a sè,e suggeriamo di visitarne molti. Esplorando i borghi della zona potrete talvolta notare delle piccole facce scolpite sui muri della case. Si tratta delle cosiddette "teste apotropaiche", sono tipiche della zona e nell'antichità avevano il compito di scacciare gli spiriti maligni. Segnaliamo ora alcuni punti particolarmente interessanti nelle immediate vicinanze di Ziona:

  • Il paese di Castello, antico "castellare" che domina la vallata, è molto ben conservato e offre bellissimi panorami
  • Il paese di Carro, sede del comune, che può vantare fra i suoi figli illustri addirittura Niccolò Paganini, uno dei maggiori violinisti dell'Ottocento. I genitori di Paganini erano di Carro, e in paese è ancora presente la loro casa. La chiesa parrocchiale di San Lorenzo martire a Carro è stata edificata nel XV secolo e conserva al suo interno un dipinto attribuito al pittore Domenico Piola ritraente la Madonna del Carmine e una tela di San Lorenzo del pittore fiammingo Giuseppe Dorffmeister.
  • Il paese di Cerreta, anch'esso nel comune di Carro, che diede i natali a Sant'Antonio Maria Gianelli, patrono della Val di Vara. E' presente un santuario ed è visitabile la modesta e suggestiva casa dove il santo nacque e trascorse l'infanzia
  • Il monte San Nicolao, che si erge al di sopra della statale Aurelia e che, oltre a regalare splendidi paesaggi e itinerari per passeggiate, contiene interessanti scavi archeologici che hanno riportato alla luce reperti dell'età preistorica
  • I resti dell' antica via Aurelia romana, accanto alla statale moderna, nei pressi del passo del Bracco
Torna su